La falda di Massa Carrara da bonificare

Presso diverse aree ricomprese nei Comuni di Massa e di Carrara sono, ormai da molti anni, oggetto di studio le diverse matrici ambientali (suolo, sottosuolo ed acque di falda) per valutarne il grado di contaminazione determinato dalla pregressa insistenza  di numerosi insediamenti industriali sulle stesse. Con DM 21/12/1999 il Ministero dell’Ambiente, tenuto conto del rilevante impatto derivante per il territorio da tali insediamenti, aveva inserito queste aree nel cosiddetto Sito di Interesse Nazionale (SIN), assumendo la titotolarità della bonifica delle aree stesse. 

Successivamente, con DM 312 del 29 ottobre 2013, a seguito di un’analisi più accurata delle stato delle varie matrici ambientali, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per buona parte delle aree in questione – ad eccezione di 4 (Syndial, ex Farmoplant, ex Ferroleghe e Solvay – nella cartina indicate con un perimetro di colore rosso) – ha trasferito le competenze sulle procedure di bonifica alla Regione Toscana, riconducendole al cosiddetto SIR (Sito di Interesse Regionale).  In base all’Accordo di Programma, in ultimo sottoscritto nel 2016 da parte delle varie Amministrazioni interessate (Ministero dell’Ambiente, Regione Toscana, Comuni, ecc.) per la gestione degli interventi di bonifica, la falda acquifera è stata considerata un corpo idrico unitario che si estende, senza interruzioni di sorta, nelle aree SIN e SIR.

In particolare l’accordo ha previsto di:

  • Aggiornare e integrare la caratterizzazione della falda soggiacente alle aree SIN e SIR individuando le sorgenti di contaminazione pregresse e quelle attive ancora presenti;
  • predisporre un modello idrogeologico che consenta di identificare gli interventi prioritari all’interno di una cornice unitaria;
  • provvedere alla progettazione preliminare dell’intervento di bonifica unitario della falda dell’intera area SIN e SIR.

Il Soggetto Responsabile è la Regione Toscana mentre il soggetto attuatore è Sogesid S.p.a. (società in house del Ministero dell’Ambiente).  Negli ultimi mesi è stata avviata una prima campagna di monitoraggio della falda mediante la costituzione di 149 campioni prelevati da Sogesid S.p.a., presso una serie di pozzi scelti allo scopo,  secondo la planimetria qui sotto riportata e le analisi conseguenti sono state eseguite da ARPAT, presso i propri laboratori.

Si tratta di una prima fase della costruzione di un quadro conoscitivo aggiornato sulla situazione delle acque sotterranee, necessario per definire il progetto di bonifica della falda, per favorire interventi, mirati ed efficaci, nelle aree in cui la contaminazione è più elevata. I risultati ad oggi conseguiti rappresentano una fase intermedia: le valutazioni sullo stato complessivo della falda potranno essere effettuate solo alla fine del lavoro, particolarmente complesso, che – oltre ad una campagna di campionamenti nei periodi di “morbida” (con la falda a livello più alto) – prevede anche la modellazione idrogeologica,  analisi isotopiche e altre indagini utili a disporre del quadro d’insieme necessario per l’assunzione di decisioni scientificamente fondate.  

I risultati di questa prima fase (relativa al periodo di “magra”, ovvero con la falda al livello più basso) danno atto, sostanzialmente, di uno stato di contaminazione già evidenziato negli studi precedenti: i dati analitici, infatti, hanno confermato l’evidenza di superamenti dei limiti di riferimento (le cosiddette CSC, concentrazioni soglia di contaminazione, per le acque sotterranee (Tabella 2 Allegato 5 alla parte IV del D.Lgs. 152/06 – testo unico delle leggi ambientali) principalmente in corrispondenza delle aree industriali dismesse, ribadendo una situazione già nota alle Amministrazioni, oltre ad alcune situazioni puntuali.  Tutti i risultati delle analisi sono stati trasmessi nello scorso mese di marzo alle autorità, locali  e centrali, oltre alla ASL, ai fini di un primo aggiornamento, laddove necessario, delle misure di prevenzione (stabilite tramite apposite ordinanze) sull’attingimento delle acque di falda.  

Di seguito si mettono a disposizione le cartine riepilogative dei risultati di tutte le analisi disponibili, per i diversi inquinanti rilevati, evidenziando i superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione:

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