Il Regolamento degli ispettori del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente

Un importante passo avanti per la piena operatività del Snpa è stato compiuto: il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento – da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica (Dpr) –, che ai sensi della legge 132/2016 (art. 14, comma 1) introduce disposizioni sul personale ispettivo del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA).

Il regolamento disciplina le modalità di individuazione del personale incaricato degli interventi ispettivi nell’ambito delle funzioni di controllo svolte dall’Snpa, ai sensi della normativa ambientale vigente dell’Unione europea, nazionale e regionale, e ne introduce il codice etico. Inoltre, stabilisce le competenze dello stesso personale, i criteri generali per lo svolgimento delle attività ispettive e le modalità per la segnalazione di illeciti ambientali da parte di enti e di cittadini, singoli o associati.

Ispra e le Arpa provvederanno a individuare, con criteri meritocratici e obiettivi, gli addetti a interventi ispettivi tra il personale in possesso di adeguata qualificazione comprovata dai titoli di studio e dall’esperienza maturata nei settori specifici di attività. Al superamento della selezione per titoli di studio ed esperienza farà seguito un percorso formativo che prevede anche l’affiancamento al personale in servizio, al termine del quale sarà acquisita la qualifica di ispettore.
Il personale incaricato degli interventi ispettivi dovrà inoltre seguire percorsi di aggiornamento annuale.

Nell’ambito del personale ispettivo Ispra e le Arpa sceglieranno coloro che, nell’esercizio della funzione, assumeranno la qualifica di polizia giudiziaria con incremento dell’azione di contrasto agli illeciti ambientali.
Il decreto detta anche i criteri per lo svolgimento dell’attività ispettiva, prevedendo che il personale venga dotato di un tesserino di riconoscimento da esibire al momento dell’accesso a siti o impianti.

Si stabilisce inoltre che chiunque, in forma singola o associata, possa segnalare a Ispra e Arpa gli illeciti ambientali utilizzando il modulo disponibile sui siti istituzionali degli enti. Le segnalazioni dovranno essere circostanziate e riguardare fatti riscontrabili e conosciuti direttamente dal denunciante, tempo e luogo e ogni altro elemento utile ad identificare chi ha posto in essere l’illecito, inclusa eventuale documentazione fotografica.

“Si tratta – ha commentato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – di un importante passo in avanti nel contrasto all’azione di chi pone in essere condotte che danneggiano ambiente. Da oggi avremo a nostra disposizione uno strumento in più, certi di poter contare sull’esperienza e sulla passione di chi già da tempo si occupa di ambiente. Non solo, con questo decreto abbiamo fornito uno strumento ulteriore ai cittadini, agli enti e alle associazioni che vorranno denunciare gli illeciti ambientali. Un’azione in più per scoraggiare chiunque pensi di poter inquinare, deturpare, distruggere il nostro ambiente facendola franca”.

10 pensieri su “Il Regolamento degli ispettori del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente

  1. vorrei ricordare che il contratto della sanità a cui si debbono attenere anche le ARPA prevede già quella figura ed riconducibile al personale di vigilanza ed ispezione e precisamente nel Tecnico della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro la cui figura professionale è regolamentata dal Decreto Ministeriale 17 gennaio 1997, n. 58 dove viene sancito che, il tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, operante nei servizi con compiti ispettivi e di vigilanza è, nei limiti delle proprie attribuzioni, ufficiale di polizia giudiziaria. Per svolgere tali mansioni e previsto il possesso del Diploma Universitario e l’iscrizione ad un apposito albo professionale cosa che non è prevista per le altre figure professionali presenti nelle ARPA
    A futura memoria
    Grazie
    GB Macri Tecnico della Prevenzione ARPA Liguria

  2. Il commento di GB Macri è UNA COSA TANTO VERA QUANTO SOTTOVALUTATA E NON APPLICATA DALLE ARPA.

  3. Infatti occorre ricordare che per le Arpa non è in essere alcun contratto ad hoc, ma si applica quello della sanità. Per questi “ispettori” che inquadramento si prevederà? Per il personale esistente cosa cambierà?
    Alcuni tecnici della prevenzione in Arpa hanno provveduto all’iscrizione all’Albo per non rischiare conseguenze per esercizio abusivo della professione e Ispra, Assoarpa, le Direzioni delle Agenzie su questo non hanno mai preso posizione a tutela degli operatori.

    Grazie.

  4. Ma a distanza di 6 mesi questo provvedimento come mai non ha ancora visto la luce definitiva? Sembra essersi perso nei meandri dei Palazzi….

  5. Aspettiamo con impazienza che entrino in servizio queste figure professionali per sollecitarne gli interventi, l’inquinamento dell’acqua, dell’aria, del suolo e quello acustico tanto sottovalutato quanto pervasivo e estremamente pericoloso, sono realtà della società italiana.

  6. Queste figure professionali sono già in servizio, stiamo aspettando una regolamentazione e chiarezza su profilo giuridico, iscrizione all’albo eccetera.

  7. Sono in servizio ma ancora non nel pieno del e facoltà previste dal Regolamento. Sono un tecnico della prevenzione operante in Arpa Puglia ma al momento svolgiamo principalmente attività di campionamento matrici ambientali!

  8. Siamo a Ottobre 2020, lo scorso maggio il Consiglio di Stato ha espresso parere interlocutorio chiedendo a Ispra di correggere alcune lacune ma non si sa a che punto sia l’iter…

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