L’impegno di Arpa Lombardia per una corretta informazione sul gas radon

L’esposizione prolungata a elevate concentrazioni di radon aumenta la probabilità di sviluppare tumori polmonari. Perciò, alla luce delle più recenti scoperte scientifiche, anche la normativa di settore sta diventando sempre più severa, portando alla riduzione del limite consentito per la concentrazione media annua in ambienti lavorativi e all’introduzione dello stesso limite per gli ambienti residenziali. In Lombardia, inoltre, è permesso il recupero dei locali seminterrati solo se non interessati dalla presenza di radon (L.r. 7/2017).

Tutto ciò ha contribuito a richiamare l’attenzione di Comuni e professionisti – architetti, ingegneri, geometri e geologi – sull’argomento: negli ultimi anni si sono moltiplicate le richieste di corsi, seminari e incontri informativi, in occasione dei quali il Centro regionale di radioprotezione di Arpa Lombardia è spesso chiamato a illustrare gli aspetti tecnici e normativi del problema.

Alcuni dei convegni rivolti a professionisti, ma anche a tecnici e amministratori comunali, si sono svolti in zone della Lombardia in cui il radon è più presente, come ad esempio nelle valli bergamasche e in provincia di Sondrio. L’incontro più recente si è tenuto lo scorso marzo proprio a Sondrio, dove sono stati presentati ai partecipanti- dirigenti scolastici, insegnanti e genitori degli alunni – anche i risultati del monitoraggio in corso sulle concentrazioni di radon medie annue in tutti gli edifici scolastici comunali.

Questo evento, che aveva lo scopo di diffondere la conoscenza del problema radon tra i vari soggetti che sono chiamati a contrastarlo, si inserisce perfettamente nel percorso di formazione e di sensibilizzazione intrapreso dal CRR di Arpa Lombardia su questa tematica da alcuni anni. Sono, ad esempio, arrivati alla sesta edizione i seminari specialistici di Scuola per l’Ambiente su radioattività e radon, che -, pur essendo destinati principalmente ai tecnici comunali – hanno visto anche la partecipazione di operatori delle ATS: questo a testimonianza della diffusa necessità di formazione sull’argomento.

Arpa, inoltre, promuove la sensibilizzazione sul tema anche attraverso la sezione dedicata a questo gas radioattivo sul proprio sito web, la diffusione di opuscoli informativi e la realizzazione di incontri pubblici, in collaborazione con i comuni, le Ats e le scuole. Il percorso è ancora lungo, perché il radon è tuttora un nemico quasi del tutto sconosciuto e ignorato, soprattutto dalla popolazione.
Va detto, però, che negli ultimi anni in Lombardia sono aumentate le richieste di valutazione delle concentrazioni di radon negli edifici pubblici, in particolare in quelli scolastici. Valutazioni che l’Agenzia svolge su richiesta, applicando, in base alle necessità, le diverse tecniche di cui dispone.
Un segnale positivo, indicativo del fatto che le iniziative di formazione e informazione stiano dando i primi risultati, incrementando la consapevolezza sui rischi per la salute connessi alla presenza di radon e sull’importanza della prevenzione attraverso una corretta valutazione della concentrazione di questo gas radioattivo.


Il metodo impiegato più frequentemente è in assoluto quello che utilizza rivelatori a tracce, che tra l’altro nel 2018 è stato accreditato secondo la norma ISO 17025 come metodo UNI ISO 11665-4.

a cura di Silvia Arrigoni – Arpa Lombardia

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