La prima volta di un Cardinale in Arpal

Oggi si è vissuta una giornata particolare a Genova: Arpal è stata visitata dall’arcivescovo della città, il Cardinale Angelo Bagnasco, e dal presidente Snpa Stefano Laporta.

“Proseguendo nella tradizione dei cappellani del lavoro, attiva a Genova da oltre settant’anni e che mi piacerebbe fosse esportata anche nelle altre città d’Italia, ho voluto venire a visitare questa azienda che svolge un lavoro così importante e di responsabilità”, ha detto l’alto prelato durante l’omelia, “l’ambiente è molto sentito al giorno d’oggi, e serve intelligenza, equilibrio e grande responsabilità per svolgere al meglio un compito così delicato come il vostro”.

Il Cardinale Angelo Bagnasco osserva fibre di amianto ingrandite dal microscopio a scansione elettronica

Durante la visita al laboratorio, il Cardinale si è mostrato incuriosito da alcuni aspetti delle tecniche analitiche e degli impatti che elementi apparentemente naturali possono avere sull’inquinamento, ricordando il valore della sostenibilità; lasciando l’Agenzia ha ringraziato per aver avuto la possibilità di inquadrare meglio l’attività di Arpal nello specifico, e del Sistema nel complesso: “Mi avete aperto un mondo di mondi a cui sono particolarmente attento”.

Il presidente Stefano Laporta, giunto alla settima tappa del suo percorso di confronto delle varie realtà Snpa (Lombardia, Abruzzo, Marche, Trento, Sicilia e Toscana i capitoli precedenti) si è confrontato nel pomeriggio con i dirigenti Arpal, non mancando di ricordare il percorso di accreditamento che il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente ha compiuto negli ultimi mesi.

Dopo la visita alla Presidenza del Senato, infatti, ecco la storica partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla prima conferenza delle agenzie, e adesso l’incontro con il Cardinale Bagnasco.

“La sensibilità del Cardinale e le sue parole sul senso di responsabilità che implica il nostro lavoro sono, per tutti noi, motivo di incoraggiamento a proseguire su questa strada di impegno e di sfide quotidiane cui l’ambiente ci sottopone. Come Snpa stiamo percorrendo un cammino verso l’omogeneità delle attività e la coerenza che sarà un servizio per tutto il paese” ha concluso Laporta.

Grande soddisfazione per Carlo Emanuele Pepe, direttore generale Arpal e vicepresidente Snpa: “Sono grato a entrambi i nostri illustri ospiti per il segnale di vicinanza che hanno voluto manifestare ad Arpa Liguria, un’Agenzia che sta vivendo una profonda riorganizzazione ed è alle prese con attività cruciali non solo per la città di Genova. Tenevo particolarmente a questa giornata, che reputo importante per un duplice motivo: da una parte far conoscere personalmente il presidente Snpa alla dirigenza Arpal, un elemento fondamentale nella creazione e diffusione del Sistema. Dall’altra, auspico che l’esempio del Cardinale Bagnasco sia ripreso in altre città, perché la sua è stata una visita attenta e partecipata, molto al di là della semplice cortesia”.

3 pensieri su “La prima volta di un Cardinale in Arpal

  1. Da molti anni la Chiesa Cattolica interviene con documenti pastorali e con iniziative concrete nella diffusione del messaggio di difesa della vita intesa in senso ampio, ovvero non solo la vita umana, ma il rispetto della sacralità di tutto il creato. “Laudato si” è la seconda enciclica di Papa Francesco scritta nel suo terzo anno di pontificato (24 maggio 2015). Non è l’unico documento, ma uno tra i tanti che analizza il tema ambientale da diversi punti di vista. I Credenti sono “Responsabili” davanti a questo impegno e dovrebbero farsi un esame di coscienza serio sul proprio atteggiamento nei confronti dell’ambiente. L’etica cristiana non riguarda unicamente le relazioni sociali, ma comprende uno stile di vita coerente ai valori che derivano dalla scelta di Fede. Mi pare dunque pertinente l’intervento del Cardinale Angelo Bagnasco in Arpa Liguria, la sua presenza va ben oltre un’affrettata interpretazione che il lettore potrebbe dare. Vi ringrazio per aver diffuso e pubblicato questa notizia che trovo ricca di significati e di importanti valori che passano attraverso un nuovo, attento e costruttivo confronto tra le istituzioni civili e quelle religiose.

  2. “La Chiesa” interviene troppo e soprattutto in ambienti dove non dovrebbe intervenire!!! L’obiettivo è il solo “proselitismo” e se ci sta perché no, anche un guadagno economico che non disdegna di certo!!!.
    Siccome oggi, i problemi dell’ambiente sono un argomento molto sentito dai giovani (perché si tratta del loro futuro) ecco la Chiesa tuffarcisi dentro per propagandare il loro interessamento, ma da che Mondo è Mondo la Storia ci ha insegnato e ci insegna che la Chiesa vive solo di opportunismi, di paure, e di ignoranza. Come può condividere studi e ricerche di Scienziati che si fanno “il mazzo” con lo scopo di trovare soluzioni per prevenire e salvare il salvabile di questo Pianeta, spesso anche sottopagati? ……E senza dimenticare gli ostacoli che la Chiesa pone e continua a porre su tanti argomenti , piazzando i suoi Illuminati ai vertici delle Istituzioni ed Enti vari per manipolare tutti e tutto come vuole!! La visita del Cardinal Bagnasco in ARPAL trovo sia fuori luogo, tranne il fatto che sia stata fatta per semplice curiosità …….un applauso all’ospitalità che gli è stata data da ARPAL.

    1. Sono completamente d’accordo con Caterina. Questa visita di Bagnasco indica il cambio di strategia della comunicazione della chiesa: anticamente uno scienziato che scopriva qualcosa ritenuto contrario alla dottrina andava al rogo (es. Galileo Galilei che ha dovuto abiurare per non “finire come le castagne”, riabilitato ufficialmente dal Vaticano solo nel 1999), mentre oggi le nuove conoscenze scientifiche vengono incluse nel “disegno divino” e divengono parte della dottrina, ma solo fino ad un certo punto, nei limiti dell’opportunismo.
      Ancora oggi le religioni si oppongono ad elementari conquiste della scienza, esempio alla teoria dell’evoluzione, ma anche ai diritti dei “diversi”, al diritto alla riproduzione responsabile etc, quest’ultima causa di problemi ambientali.
      Credo che alla rovina dell’ambiente abbia contribuito in modo sostanziale la teoria millenaria che l’uomo sarebbe il padrone dell’universo per volontà divina, e non soltanto un partecipante all’ecosistema.
      Da cittadina di uno stato laico (?) ritengo essenziale la separazione fra le istituzioni e le religioni.

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