cromatografo

Arpa Marche: nuovo strumento di laboratorio per analisi sostanze inquinanti prioritarie e emergenti

Gli sviluppi della normativa in materia analisi delle matrici ambientali per attività di controllo e monitoraggio e le richieste del territorio marchigiano hanno portato l’Agenzia a dotarsi di strumentazione analitica sempre più sofisticata per identificare e verificare la concentrazione di nuove sostanze inquinanti con capacità di risposta adeguate rispetto ai nuovi limiti imposti dalle normative europee e nazionali.

Nell’ambito del processo di specializzazione dei laboratori dell’Agenzia, definito secondo le indicazioni della Giunta Regionale, il sito laboratoristico di Ancona è stato recentemente dotato di un cromatografo liquido ad alta prestazione interfacciato con uno spettrometro di massa a triplo quadrupolo, uno strumento analitico di altissima gamma che consentirà di meglio valutare e fornire dati e informazioni ai vari Enti competenti sull’eventuale presenza di una grande varietà di contaminanti chimici nelle acque, nei terreni, nel biota ed in generale in tutte le matrici ambientali.

cromatografo

Con l’acquisizione di tale strumento, decisamente all’avanguardia nel panorama nazionale – ha dichiarato il Direttore Generale Giancarlo Marchetti – e con la riorganizzazione in atto che prevede la specializzazione delle varie sedi del laboratorio unico multisito, ARPA Marche si colloca a pieno titolo nell’ambito della rete nazionale dei laboratori accreditati prevista dalla L. 132/2016 del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale e potrà fornire eventuale supporto anche ad altre Agenzie Regionali del SNPA stesso”.

In particolare, grazie alla acquisizione della nuova apparecchiatura – ha concluso il Direttore Marchetti – “ed alla alta professionalità del personale impegnato nelle sedi del Laboratorio, tale da garantire risposte adeguate e in qualità secondo le norme del settore alle varie richieste del territorio”, diviene possibile, ad esempio, il puntuale rispetto delle prescrizioni fissate dalle più recenti normative in materia di tutela dell’ambiente mediante la ricerca delle sostanze particolarmente inquinanti come PFAS e PFOS, sostanze chimiche di sintesi utilizzate principalmente per rendere resistenti ai grassi e all’acqua vari materiali, che possono manifestarsi nell’aria, nel suolo e nell’acqua in relazione a produzione, uso e smaltimento dei prodotti che li contengono.

Analoghi risultati potranno essere garantiti per la ricerca di gliphosate e del suo metabolita AMPA, nonché per le sostanze emergenti quali residui di pesticidi, farmaci, antibiotici ed interferenti endocrini, adottando procedure analitiche standardizzate a livello nazionale ed internazionale.

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