Il telerilevamento da satellite per il monitoraggio delle praterie di Posidonia oceanica

La mappatura degli habitat costieri riveste un’importanza cruciale per l’attuazione delle politiche dell’Unione Europea in materia di ambiente marino.

Le praterie di Posidonia oceanica sono tra gli ecosistemi naturali più efficaci del
pianeta per catturare e immagazzinare carbonio (C); tuttavia, se degradati, potrebbero rilasciare il C immagazzinato nell’atmosfera e accelerare il riscaldamento
globale. Di conseguenza, la gestione di queste importanti risorse è una priorità.

L’analisi dei dati spaziali tramite tecniche di telerilevamento è uno strumento utile
per comprendere e quantificare l’estensione o la perdita delle praterie di Posidonia oceanica. Rispetto alle tecniche convenzionali, il telerilevamento può fornire una copertura sinottica su una gamma di risoluzioni spaziali (da grossolane a fini), con frequenze temporali regolari, per facilitare il monitoraggio degli ambienti marino costieri.

Attualmente, il telerilevamento satellitare ottico rappresenta uno dei metodi più importanti per rilevare, mappare e monitorare gli ecosistemi marino-costieri per via della sua efficacia in termini di tempo e costi su vaste aree e postazioni remote.

Presso il Centro Regionale di Geologia e Amianto di Arpa Calabria e in collaborazione con ISPRA, già da qualche tempo sono in corso sperimentazioni riguardo lo sviluppo di metodologie di mappatura da remoto della Posidonia oceanica e della Cymodocea nodosa utilizzando piattaforme satellitari, aeree e droni.

Leggi l’articolo sull’argomento in versione integrale pubblicato sul Rapporto Ambiente Snpa edizione 2018.

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