Un mese di ottobre con eventi meteo di eccezionale gravità

Il mese di ottobre 2018 e l’inizio di novembre sono stati caratterizzati da eventi di tipo alluvionale che hanno interessato molte aree del territorio nazionale, da sud a nord. Da sottolineare anche un evento caratterizzato da venti eccezionalmente intensi, in molti casi aventi intensità superiori ai 100 km/h, negli ultimi giorni di ottobre, che ha interessato soprattutto il nord-est del paese e le aree tirreniche.

Le condizioni di maltempo sono occorse fin dai primi giorni del mese; le precipitazioni, accompagnate spesso anche da forti venti associati ad attività temporalesca, hanno interessato gran parte delle regioni italiane, rendendo il periodo fortemente perturbato se confrontato con gli ultimi periodi autunnali. La figura 1 rappresenta le piogge cumulate nel periodo 1 ottobre-4 novembre, che hanno raggiunto valori molto elevati, con punte anche superiori ai 500 mm su gran parte del paese.
Alcuni valori puntuali superiori ai 500 mm si sono registrati in Friuli Venezia Giulia (Malga Valine, PN, 828mm), in Calabria (Chiaravalle Centrale, CZ, 779 mm), Sardegna (Tertenia, OG, 640 mm), in Veneto (Agordo, BL, 591mm), Piemonte (Oropa, BI, 520 mm) e in Liguria (Alpe di Gorreto, GE, 504 mm). Da un primo confronto delle cumulate pluviometriche mensili con le medie climatiche di riferimento del periodo 1981-2010, emergono degli scarti pluviometrici percentuali positivi che vanno dal 200% fino a valori superiori al 500%, come mostrato in tabella 1.

Analisi pluviometrica dettagliata

Nella prima decade di ottobre sono state registrate precipitazioni significative anche sulle regioni meridionali dell’Italia (vedi figura 2).
Le due regioni più colpite sono state la Sicilia e la Calabria. In Sicilia, nel siracusano e nel catanese, sono state registrate precipitazioni significative tra il 3 ed il 5 ottobre, con cumulate che complessivamente hanno superato i 120 mm. Il territorio della regione Calabria è stato interessato da forti precipitazioni nel periodo dal 2 al 6 ottobre. I dati pluviometrici evidenziano come in molte provincie e in modo areale, sono stati raggiunti valori di cumulata che hanno raggiunto quasi i 500 mm. La seconda decade di ottobre ha registrato precipitazioni significative sulle regioni del nord-ovest dell’Italia, sulle due isole maggiori e su Calabria e Basilicata.

In Liguria di ponente nella giornata dell’ 11 ottobre sono state registrate precipitazioni consistenti, con valori puntuali che hanno raggiunto i 220-260 mm e valori areali di oltre 100 mm. In Sardegna, nelle zone meridionali dell’isola, sono state registrate precipitazioni con cumulate molto importanti. Puntualmente i valori registrati tra il 10 e l’11 ottobre hanno raggiunti i 220 mm. In Sicilia, nella provincia di Catania sono state registrate tra il tardo pomeriggio del 18 e le prime ore del 19 ottobre cumulate molto rilevanti. Puntualmente, a Palagonia (CT) nell’intervallo di tempo di poco meno di 12 ore sono stati registrati 230 mm di precipitazione.
Nella zona a nord dell’Etna, nel comune di Linguaglossa (CT), sono stati registrati valori di cumulata di circa 400 mm, dei quali circa 300 mm registrati nella giornata del 14 ottobre.

Anche la parte meridionale della regione Calabria è stata interessata nei giorni dal 14 al 15 ottobre da forti precipitazioni accompagnate anche da vento molto forte. Le aree più colpite sono quelle della provincia di Reggio Calabria versante ionico. Puntualmente, sono stati registrati valori di precipitazione nelle 24 ore di oltre 240 mm.

La terza e ultima decade di ottobre (figura 3) è stata caratterizzata da una fenomenologia molto intensa che ha interessato in particolare la Lombardia, le province autonome di Trento e Bolzano, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria e il Lazio. La fenomenologia più intensa ha avuto inizio il 27 ottobre ed è proseguita anche nei primi giorni di novembre, come si rileva dalla mappa di precipitazione riportata. Sulle aree alpine e prealpine sono stati registrati valori di precipitazioni che hanno raggiunto localmente valori di circa 900 mm in tutto il periodo preso in esame. Le precipitazioni sono state accompagnate da venti di tempesta, con raffiche superiori ai 100 km/h.

Anche i primi giorni di novembre, in particolare il 2 e il 3, sono stati caratterizzati da precipitazioni a carattere temporalesco di forte intensità che hanno interessato prevalentemente i settori centro occidentali della regione Sicilia (figura 4). Le aree più colpite sono quelle della provincia di Agrigento e parzialmente le province di Palermo e Trapani. Puntualmente sono stati registrrati valori di precipitazione in 48 ore pari a circa 210 mm.

In un contesto di precipitazioni come quello descritto, i reticoli idrografici secondari sono andati tutti in sofferenza, con esondazioni locali ed estese in concomitanza con gli eventi più significativi. Sono stati registrati altresì valori importanti anche dei corsi d’acqua principali del nord-est (Adige, Bacchiglione, Brenta, Piave, Livenza, Tagliamento), con eventi di piena e allagamenti. Anche il fiume Po ha fatto registrare valori di portata importanti (II soglia).

Conclusioni

L’analisi dei dati pluviometrici e di intensità di vento e il confronto con i riferimenti climatici trentennali evidenzia come tutto il territorio nazionale sia stato interessato nei 40 giorni a partire dal primo ottobre 2018 da fenomeni meteorologici particolarmente intensi, che possono essere descritti come di eccezionale gravità, sia per l’apporto pluviometrico che hanno determinato, sia per la ventosità, che è stata assolutamente eccezionale sia per diffusione spaziale che per intensità localizzata. Questo dato è dimostrato anche dall’elevato numero di richieste di Stato di emergenza che hanno interessato moltissime regioni.

Carlo Cacciamani, Luca Delli Passeri, Emanuela Campione
Servizio Centro funzionale centrale, Dipartimento protezione civile nazionale, Presidenza del Consiglio dei ministri

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