Acquisti verdi, le linee guida Snpa

Il green public procurement (Gpp), uno dei temi ritenuti strategici dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) quale strumento di supporto all’economia circolare a disposizione delle pubbliche amministrazioni, si conferma come valida politica di stimolo verso il processo di riconversione ecologica del mercato dei beni e servizi.
E come tale è stato presentato nell’evento svoltosi a Ecomondo 2018 lo scorso novembre, quale momento di confronto sulle migliori scelte operative del Snpa nelle politiche ambientali del paese.

Nella consapevolezza che il potere di acquisto delle amministrazioni pubbliche è pari a circa il 20% del Pil dell’Ue, si è pensato che utilizzare questo potere d’acquisto per scegliere beni e servizi rispettosi dell’ambiente avrebbe contribuito in misura notevole al conseguimento di uno sviluppo più sostenibile.

Dall’Europa un forte stimolo alla diffusione del Gpp

Il Gpp è di fatto incluso in quella più ampia politica di sviluppo che al Vertice di Johannesburg del 2002 riteneva necessari cambiamenti nei modelli di produzione e consumo per uno sviluppo sostenibile globale.
Il contributo europeo a supporto di tale politica – iniziato nel 2003 con la Comunicazione della CE sulla Politica integrata dei prodotti e con l’invito agli stati membri a dotarsi di Piani d’azione nazionali per il Gpp (Pan Gpp) – è proseguito con la Comunicazione Appalti pubblici per un ambiente migliore del 2008 inclusa in un pacchetto di azioni tra cui il Piano d’azione per il consumo e la produzione sostenibili e la Politica industriale sostenibile. L’Italia si è dotata del proprio Piano d’azione nazionale Gpp nel 2008, emendato nel 2013 ed è attualmente in corso di revisione.

L’efficacia del Gpp come leva verso la sostenibilità è richiamata anche nella Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, approvata dal Consiglio dei ministri nell’ottobre 2017, come previsto dalla legge 221/2015 Disposizioni in materia ambientale e di green economy. La Strategia rinnovata, inquadrandosi nel più ampio contesto di sostenibilità economico-sociale dell’Agenda 2030, individua il Pan Gpp quale principale strumento per l’attuazione della scelta strategica Affermare modelli sostenibili di produzione e consumo, inclusa nell’area Prosperità – una delle 5 aree di intervento in cui si articola la Strategia – che sviluppa l’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 Consumo e produzione responsabili.

Con la L 221/2015 l’Italia è andata anche oltre le prescrizioni europee introducendo l’obbligatorietà dell’inserimento dei criteri ambientali minimi negli appalti pubblici di forniture e servizi, obbligo poi confermato dall’art. 34 del nuovo codice appalti nel 2016.
Per facilitare l’adempimento di tali obblighi il Consiglio Snpa ha approvato a gennaio 2017, le Linee guida sul Gpp del Sistema agenziale, presentate a Ecomondo lo scorso novembre nella sessione dell’evento Snpa dedicato ai temi strategici per lo sviluppo sostenibile del paese, alla presenza dei direttori generali di Ispra e Arpae e con il contributo degli autori, rappresentanti di Arpae Emilia-Romagna, Arpa Piemonte e Arpa Toscana.

Le Linee guida per gli acquisti verdi nel Snpa

La base per l’illustrazione dei contenuti delle linee guida è che il Gpp, pur essendo strumento di politica ambientale, ha natura trasversale in quanto “favorisce l’integrazione delle considerazioni ambientali nelle altre politiche dell’ente, coinvolgendo settori che tradizionalmente non si occupano di ambiente (economato) e settori che possono incidere notevolmente sulle performance ambientali dell’ente, quali i trasporti, le infrastrutture e l’edilizia1.

L’adozione del Gpp va a incidere sulle procedure di acquisto, a modificare i beni/servizi generalmente acquisiti e interessa più funzioni all’interno dell’ente; ciò potrebbe generare resistenze, pertanto è fondamentale che gli acquisti verdi siano chiaramente recepiti come un indirizzo politico, da concretizzare attraverso una serie di impegni precisi che, per un’Agenzia ambientale, non devono limitarsi ad adempiere agli obblighi normativi previsti dal nuovo codice dei contratti pubblici, ma devono attuare una più ampia strategia di consumo sostenibile.
Per questo viene definita la Politica di consumo sostenibile e appalti verdi, un atto di indirizzo e coordinamento adottato dal vertice dell’ente che recepisce quanto previsto dal Pan Gpp e sancisce l’impegno formale e strategico sul Gpp e sul consumo sostenibile.

La Politica modello del Snpa ha duplice finalità:
– rendere più sostenibili gli appalti di ogni Agenzia/Ispra per ridurne gli impatti ambientali
– favorire la diffusione degli strumenti indicati dalla strategia di consumo e produzione sostenibile, quali il Gpp e le certificazioni ambientali di processo e prodotto (Emas/Ecolabel) mediante la partecipazione a gruppi di lavoro e iniziative di informazione e formazione a livello locale e nazionale.

Il modello proposto, già recepito dalle Arpa Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna ed Emilia-Romagna, individua una serie di impegni comuni al Snpa, quali:
– pieno adeguamento a quanto previsto dal Dlgs 50/2016 (e smi)
– promozione e sviluppo di un sistema interno di gestione degli appalti e di comportamenti orientato alla sostenibilità ambientale (risparmio energetico e riduzione dei consumi di materia, prevenzione dell’inquinamento, riduzione e recupero di rifiuti)
– sensibilizzazione e coinvolgimento di tutto il personale
– diffusione e promozione del Gpp a livello locale e nazionale
– diffusione della Politica al personale e alle parti interessate

Si tratta di dare vita a un vero e proprio sistema gestionale che implica la necessità di definire un’organizzazione interna, cioè la rete di funzioni strategiche e di processi interni all’ente che consenta di adempiere agli obblighi normativi del codice dei contratti pubblici nell’ambito di una più ampia strategia di consumo sostenibile.

E’ perciò prevista l’individuazione di figure responsabili della sua attuazione:
– il referente tecnico Gpp, figura esperta a supporto dell’ente per l’’applicazione dei criteri ambientali minimi (Cam), l’inserimento di ulteriori requisiti ambientali, l’attuazione degli obiettivi
– il referente amministrativo Gpp
– il gruppo di lavoro Gpp, costituito dai vari soggetti coinvolti nell’attuazione degli obiettivi, tra cui il patrimonio, l’energy manager, la formazione.

Il modello proposto prevede anche la creazione di un sistema di rilevazione e monitoraggio, finalizzato, da un lato, a una verifica interna e, dall’altro, a comunicare agli stakeholder e agli utenti i risultati raggiunti. Infatti, per verificare il rispetto di legge e l’efficacia del Gpp occorre adottare uno strumento informativo di raccolta dati che può essere integrato nei diversi procedimenti (acquisti, trasparenza, anticorruzione): nelle linee guida sono riportati esempi pratici, compreso una proposta per il monitoraggio sui fornitori per verificare la corretta esecuzione contrattuale da parte dell’aggiudicatario, costituita da una check list da utilizzare durante gli audit.

Le Linee guida Snpa hanno ricevuto una menzione speciale al Premio Compraverde 2017: la politica e il modello organizzativo e gestionale proposto costituiscono una buona pratica esportabile a tutti gli enti, che punta ad andare oltre gli obblighi di legge per attivare un percorso virtuoso focalizzato sulla consapevolezza e il coinvolgimento, aspetti quest’ultimi più potenti dell’azione legislativa come propulsione al cambiamento.

L’attività che ha portato all’emanazione di queste Linee guida Gpp proseguirà anche nel Piano triennale Snpa 2018-2020, nell’ambito delle nuove articolazioni operative dei Tavoli istruttori del Consiglio, con l’obiettivo di dare concreta attuazione a quanto descritto nelle Linee guida e andare anche oltre, verso l’adozione di un modello condiviso per il monitoraggio degli appalti pubblici verdi.

Tra queste attività sarà ripreso anche il corso di formazione interagenziale sull’attuazione del Gpp nel Snpa. E’ infatti attualmente allo studio un modello condiviso di fruizione del corso allo scopo di renderlo disponibile a una utenza più ampia anche per le pubbliche amministrazioni locali, per facilitare la conoscenza, la diffusione e la corretta applicazione, oltre che del Gpp, anche degli strumenti di certificazione ambientale.

Stefania Fusani1, Emanuela Venturini2
1. Ispra – 2. Arpae Emilia-Romagna

NOTE

1. Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (Pan Gpp) 2008.

Leggi l’articolo in Ecoscienza 6/2018

Scarica il servizio “Il futuro si chiama green economy” (pdf)

Vai a Ecoscienza, la rivista di Arpae Emilia-Romagna

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