In Europa serve un’aria migliore

Il Rapporto sulla qualità dell’aria dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) evidenzia un lento miglioramento della situazione, ma questo non è sufficiente a garantire un’adeguata protezione della salute umana. L’intervista a Catherine Ganzleben (Eea) in Ecoscienza 6/2018.

Il 29 ottobre 2018 l’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) ha pubblicato il rapporto “Air Quality in Europe”, un documento fondamentale per conoscere lo stato della qualità dell’aria in Europa e il suo impatto sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Ecoscienza, nell’ambito di un servizio dedicato a questo tema, ha chiesto a Catherine Ganzleben – responsabile del gruppo Inquinamento dell’aria, ambiente e salute dell’Eea – di presentarci i contenuti principali del rapporto (disponibile online)

Il rapporto Eea mostra che la qualità dell’aria in Europa è migliorata negli anni, ma questo miglioramento è lento e ancora non sufficiente a garantire un’adeguata protezione della salute umana.

Quali sono i principali trend che possiamo vedere? Ci sono diversi inquinanti che monitoriamo in Europa, per i quali abbiamo a disposizione i dati in relazione al loro impatto sulla salute umana: i principali sono il particolato (specialmente il PM2,5), il biossido di azoto e l’ozono.

Per quanto riguarda il particolato, sia il PM10 che il PM2,5 hanno un trend in diminuzione significativo nella maggioranza delle circa 2.900 stazioni… Leggi l’articolo in Ecoscienza 6/2018.

Scarica l’articolo (pdf)

Gli altri articoli sulla qualità dell’aria in Ecoscienza 6/2018

L’impegno delle Regioni e la necessità di misure nazionali
Stefano Bonaccini

Il trend della qualità dell’aria in Emilia-Romagna
Marco Deserti

Il progetto Life PrepAir
Redazionale

Liberiamolaria, la campagna di comunicazione digitale
Andrea Malossini, Adele Ballarini

Ozono, progetto Captor per l’inquinante dimenticato
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Stiria, la gestione qualità dell’aria a più livelli
Thomas Pongratz

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