Cem e richieste dei cittadini in Emilia-Romagna

Il tema dei campi elettromagnetici (Cem) ha da sempre visto le Agenzie ambientali essere un riferimento, di norma positivo, per i cittadini. Questo dialogo comporta la necessità di affiancare all’attività di monitoraggio, vigilanza e controllo programmata anche con gli altri enti locali, l’impegno di risorse per rispondere alle richieste di presidio da parte di cittadini, allarmati dei possibili effetti sulla salute dei campi elettromagnetici.

Che cosa viene richiesto ad Arpae

I cittadini dell’Emilia-Romagna hanno molteplici canali per contattare Arpae Emilia-Romagna. Di seguito esaminiamo le richieste che l’Agenzia riceve tramite un apposito modulo disponibile nel proprio sito istituzionale. Il modulo è predisposto per ricevere richieste e segnalazioni relative a tutte le matrici e le tematiche curate dall’Agenzia.

Come tutte le Agenzie hanno sperimentato direttamente, anche in Emilia-Romagna il timore della popolazione verso questa matrice è principalmente collegato alla diffusione delle infrastrutture per la telefonia mobile e agli sviluppi degli standard di comunicazione. Quantitativamente importante è anche la percezione di rischio a causa degli elettrodotti, delle cabine di trasformazione e degli impianti di produzione energetica, meno da ripetitori radio TV (tabella 1).

La possibilità di contattare Arpae tramite il modulo disponibile online è attiva dal 27 maggio 2014. A oggi sono state inseriti oltre 5.700 record variamente distribuiti tra le attività e le matrici presidiate. Per il tema dei campi elettromagnetici, tra le richieste di informazione o intervento e le segnalazioni, nel periodo indicato sono state presentate 244 richieste in prevalenza da parte di privati e con una distribuzione territoriale non omogenea.

Il canale risulta essere utilizzato nella grande maggioranza da cittadini richiedenti informazioni a titolo personale (tabella 2), in particolare perché preoccupati dai possibili impatti sulla salute di quello che i più chiamano genericamente “inquinamento elettromagnetico” (tabella 3).
I molti comitati nati negli anni per contrastare in particolare l’installazione di nuove stazioni radio base (SRB) non utilizzano questo canale di contatto.

Molte richieste di intervento dell’Agenzia sono state presentate per ripetuti casi di interferenza con attrezzature di vita domestica o professionale (telecomandi, antifurti, televisori ecc.), al fine di rilevare la sorgente dell’interferenza, problematica che però è di competenza del ministero dello Sviluppo economico.

Numericamente limitate le domande di chiarimenti di tipo normativo; tuttavia, anche se nella maggior parte delle richieste il tema centrale è la tutela della salute, sovente viene espresso il dubbio di un mancato rispetto della normativa vigente in temi di intensità emissiva, distanze e possesso delle autorizzazioni necessarie.

La risposta e l’attività di Arpae

L’attività di Arpae si esplica in:

  • rilascio delle autorizzazioni per installazione/esercizio di cabine e linee elettriche, in capo a SAC (Servizio Autorizzazioni e Concessioni)
  • emissione di pareri tecnico-preventivi sui progetti presentati dai gestori per cabine, linee elettriche e impianti di telecomunicazioni elettroniche
  • verifica dei livelli di campo elettromagnetico attraverso misure strumentali
  • gestione dei catasti delle sorgenti di radiazioni non ionizzanti presenti sul territorio regionale
  • aggiornamento del sito web

Nel 2017, sul territorio regionale, sono state rilasciate 24 autorizzazioni per cabine/linee elettriche.

Sempre nello stesso periodo, sono stati emessi 1755 pareri di verifica sui progetti presentati, del rispetto dei valori di riferimento previsti dalla normativa vigente, suddivisi in: 280 per cabine/linee elettriche, 33 per impianti radiotelevisivi e 1442 per Stazioni Radio Base.

Arpae, inoltre, sulla base di convenzioni stipulate con i Comuni o conseguentemente alle risultanze delle valutazioni preventive dei progetti o in riferimento a segnalazioni pervenute, esegue misure di verifica dei livelli di campo elettromagnetico emesso dalle sorgenti, sia attraverso l’utilizzo di strumentazione manuale portatile, sia posizionando centraline di monitoraggio in continuo, per rilevare la variabilità temporale del segnale emesso.

Per quanto riguarda gli impianti per telecomunicazione, il cittadino ha a disposizione il sito di Arpae (Dati campi elettromagnetici) per verificare la presenza degli impianti attivi sul proprio territorio e i risultati delle misure eseguite dagli operatori.

L’alimentazione degli impianti all’interno del sito è stata recentemente aggiornata attraverso la rielaborazione del Catasto regionale delle sorgenti di radiazioni non ionizzanti, già strutturato a livello regionale, secondo le nuove indicazioni contenute nel Dm del 13 febbraio 2014 che istituisce il catasto nazionale. Inoltre, grazie al progetto regionale finanziato dal Mattm (ministero per l’Ambiente) con decreto direttoriale 72 del 28/06/2016 e attuato operativamente da Arpae, è stato possibile predisporre una banca data facilmente usufruibile dagli operatori per le loro attività su questa matrice.

Essenziale sarà, per Arpae e per la Regione, la corretta accessibilità a questi dati da parte dei cittadini, in quanto è necessario coniugare il termine “trasparenza” con la disponibilità di dati tecnici che possono essere soggetti al segreto industriale.

A cura di Michele Banzi e Laura Gaidolfi
Arpae Emilia-Romagna

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