Conclusa la COP24, conferenza mondiale sul clima: quali scenari per il Friuli Venezia Giulia?

Si è appena conclusa a Katowice (Polonia) la COP 24, la Conferenza mondiale sul clima che aveva tra i suoi obiettivi principali quello di definire il “libro delle regole” che dovrebbe rendere pienamente operativo l’Accordo di Parigi per limitare i cambiamenti climatici, permettendo di valutare i progressi svolti in questa direzione dai diversi paesi e come rilanciare i loro impegni di riduzione delle emissioni di gas climalteranti.

Diverse sono state le valutazioni sui risultati della conferenza, che si è conclusa con un’intesa non del tutto soddisfacente, ma che non interrompe il percorso, molto complesso e impegnativo, di contenimento e riduzione delle emissioni globali, anche se gli impegni dei diversi Paesi non sono ancora sufficienti a mantenere l’aumento della temperatura globale entro i 1,5-2,0 °C rispetto all’epoca preindustriale.

Una sintesi dei risultati della COP24 è proposta dall’Italian Climate Network, associazione che segue direttamente i negoziati sul clima e annovera nei propri consigli scientifico e direttivo autorevoli esponenti del mondo della ricerca e delle istituzioni (http://www.italiaclima.org/approvati-i-testi-di-katowice-tra-punti-soddisfacenti-ed-elementi-mancanti/).

Ma cosa implica l’attuazione o la mancata attuazione dell’Accordo di Parigi per la nostra regione? Come potrebbe cambiare il clima del Friuli Venezia Giulia a seconda che gli obiettivi di limitazione del riscaldamento globale previsti dall’Accordo vengano rispettati oppure no?

Nel 2017, l’ICTP – Centro Internazionale di Fisica teorica di Trieste ha elaborato le proiezioni climatiche per il Friuli Venezia Giulia, incluse nello Studio conoscitivo dei cambiamenti climatici e di alcuni loro impatti in Friuli Venezia Giulia che ARPA FVG – OSMER ha pubblicato a marzo 2018. Queste proiezioni, ottenute utilizzando diversi modelli climatici a scala globale e regionale e considerando diversi possibili scenari (RCP) riguardo alle future emissioni di gas climalteranti, ci forniscono una stima di come cambierà il clima nella nostra regione nel prossimo futuro (2021-2050) e a fine secolo (2071-2100).

Ebbene, considerando, da un lato, lo scenario emissivo più moderato (RCP 2.6), che corrisponde grossomodo a quello prefigurato dall’Accordo di Parigi (drastica riduzione delle emissioni e conseguente contenimento dell’aumento di temperatura globale entro i 2 °C)  e, dall’altro, quello più estremo (RCP 8.5), che vede invece le emissioni continuare ad aumentare senza correzioni di rotta, le variazioni del clima nella nostra regione saranno di entità molto diversa. Per quanto riguarda le temperature medie, che già sono significativamente cresciute negli ultimi decenni, assisteremo ad un ulteriore incremento nel breve periodo, simile nei due scenari, ma con il passare del tempo l’aumento di temperatura sarà molto più marcato nello scenario più estremo (RCP 8.5) rispetto a quello più moderato (RCP 2.6).

Ad esempio, rispetto alla media del trentennio di riferimento 1976-2005, secondo le proiezioni al 2071-2100 in inverno potremo avere un aumento medio da circa 1.3 °C (RCP2.6) fino a circa 5.3 °C (RCP8.5), mentre in estate potremmo osservare un incremento anche fino a quasi 6 °C (RCP8.5), con un aumento di circa 2.5 °C già al 2050. Anche se in entrambi gli scenari le temperature aumenteranno nei prossimi decenni, nello scenario “Accordo di Parigi” esse tenderanno a stabilizzarsi nella seconda parte del secolo, mentre continueranno a salire decisamente se le emissioni di gas climalteranti non verranno decisamente ridotte. 

L’attuazione o la mancata attuazione dell’Accordo di Parigi faranno quindi una grande differenza per il futuro, non solo climatico, del Friuli Venezia Giulia.

Per saperne di più sui cambiamenti climatici in Friuli Venezia Giulia:

Un pensiero su “Conclusa la COP24, conferenza mondiale sul clima: quali scenari per il Friuli Venezia Giulia?

  1. gli scenari, dopo la conferenza mondiale e qualunque altro consesso di idioti, saranno gli stessi in tutto il pianeta: UN DISASTRO

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