Gli abeti feriti dal maltempo diventano alberi di Natale al Quirinale

Arrivano dalle zone colpite dal maltempo gli abeti che quest’anno addobbano le stanze del Quirinale. La Presidenza della Repubblica, attraverso il Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di Certificazione Forestale e Federforeste, ha ricevuto due abeti bianchi, provenienti dalla Foresta Demaniale del Cansiglio, in provincia di Belluno e Treviso, e dal comprensorio del Primiero, nella Provincia autonoma di Trento. Entrambi gli alberi erano stati destinati all’abbattimento, perché gravemente feriti dagli eventi climatici che a fine ottobre hanno interessato le zone del nord-est, provocando l’abbattimento di 10 milioni di metri cubi di legname.

Il Cansiglio, demanio della regione Veneto e gestito da Veneto Agricoltura, è un altopiano prealpino che si estende in una conca naturale tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, a cavallo tra le province di Belluno, Treviso e Pordenone. Tra le più belle foreste di faggi e abeti secolari, rappresenta un luogo di svago e di immersione nella natura, ma anche di apprendimento e sensibilizzazione. L’obbiettivo di chi la gestisce infatti è quello di promuovere una fruizione consapevole dell’ambiente con una serie di iniziative. Numerosi sentieri accompagnano il visitatore in una totale immersione nella natura, e i cartelli gli raccontano che cosa lo circonda.

Chi arriva per la prima volta nella foresta del Cansiglio rimane colpito dalla sua bellezza, caratterizzata dalla presenza del faggio soprattutto sui rilievi dove le condizioni climatiche sono più miti. Scendendo di quota il faggio si mescola all’abete bianco e all’abete rosso. L’abete bianco è una specie importante nei boschi misti per le sue radici profonde e per i suoi aghi che si trasformano velocemente in humus. Negli anni l’albero sviluppa una chioma appiattita, detta a nido di cicogna. Gli abeti bianchi possono arrivare a 500-600 anni.

Il paesaggio del Cansiglio e il suo ambiente sono frutto di centinaia di anni di gestione forestale.

La zona acquistò importanza grazie alla Serenissima Repubblica di Venezia che vi trovò il legname adatto a rifornire le proprie flotte. Venne utilizzato non solo per la costruzione di remi, ma anche come legname da opera e per la produzione di carbone.

La Serenissima seppe ben sfruttare la risorsa ma seppe anche ben amministrarla, proteggendo il territorio con regole precise e rigide.

Con la nascita del Regno d’Italia il Cansiglio viene dichiarato Foresta Demaniale inalienabile.

Ancora oggi nell’area viene praticata la selvicoltura, attraverso criteri naturalistici con l’obbiettivo di ottenere un bosco ecologicamente stabile. Gli interventi favoriscono un continuo e spontaneo rinnovamento del bosco e aumentano la biodiversità.

Numerose sono anche le aree che, pur sottoposte a vincoli protettivi, vengono lasciate all’evoluzione naturale.

Chiara Tangolo. Università degli Studi di Padova – Strategie di comunicazione in stage all’Ufficio Stampa di ARPAV

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