Infrazione europea per le discariche abusive. In Veneto un accordo fra ARPAV e Generale Giuseppe Vadalà, Commissario del Governo

Nel 2014 la Corte di Giustizia europea condannò l’Italia a una sanzione forfettaria di 40 milioni di euro e a una penalità di altri 42,8 milioni, per ogni semestre di ritardo, per il mancato adeguamento ad una sentenza del 2007 sulle discariche abusive di rifiuti pericolosi.

In Veneto i siti individuati dal Commissario Straordinario alla bonifica delle discariche abusive, Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, sono in tutto sette, su 51 a livello nazionale, e ad oggi due sono già usciti dalla procedura di infrazione. Si tratta della discarica Malcontenta C, bonificata da Syndial e certificata da ARPAV, uscita dalla procedura in giugno e del sito di Sernaglia della Battaglia. Un’azione importante poiché dalla multa vengono detratti 400.000 euro per ogni discarica contenente rifiuti pericolosi, e 200.000 per ogni altra discarica contenente rifiuti non pericolosi, messe a norma in conformità alla sentenza.

E proprio per intensificare le azioni e arrivare a chiudere in tempi brevi la procedura, ARPAV si è messa a disposizione del Commissario governativo siglando, in questi giorni, un accordo perdare supporto tecnico alle attività di caratterizzazione e bonifica nei 5 siti veneti restanti, tutti in provincia di Venezia.

Si tratta di discariche localizzate a Marghera, Mira, Salzano, Chioggiae Moranzani. Tra le attività in corso: per la discarica di rifiuti solidi urbani dell’area Miatello a Marghera si sta svolgendo laverifica della radioattività a cui seguiranno la caratterizzazione dell’area, l’analisi di rischio ed il progetto di messa in sicurezza mentre nella discarica di rifiuti solidi urbani a Sant’Elena di Robegano a Salzano, è stata fatta la conferenza dei servizi.

Inoltre ARPAV nel 2018, su indicazione del Ministero dell’Ambiente, prima della nomina del Commissario, ha sottoposto a verifica la discarica nel sito ex Sordon nel sito industriale di Porto Marghera.

Nell’accordo con il Generale Vadalà ARPAV implementa l’analisi conoscitiva dei singoli siti, la loro caratterizzazione e le analisi di rischio, attivando un presidio e un monitoraggio continuo.

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