Procedura operativa per la valutazione e l’utilizzo dei dati derivanti da misure di gas interstiziali nell’analisi di rischio dei siti contaminati

Linee Guida SNPA n. 17/2018 (ex Manuali e Linee Guida ISPRA n. 189/2018) – ISBN: 978-88-448-0924-9

ISPRA e le ARPA, all’interno delle attività del Gruppo di Lavoro 9 bis del Sistema Nazionale Protezione Ambiente (SNPA), hanno elaborato una serie di documenti tecnici finalizzati a definire una procedura per la validazione da parte degli Enti di Controllo dei dati derivanti dalle misure dirette di aeriformi nell’ambito di siti sottoposti a procedimento di bonifica ai sensi della Parte Quarta del Titolo V del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e del loro corretto utilizzo nell’ambito del procedimento stesso.

Il documento “Procedura operativa per la valutazione e l’utilizzo dei dati derivanti da misure di gas interstiziali nell’analisi di rischio dei siti contaminati”, alla cui stesura hanno partecipato anche ISS e INAIL per gli aspetti di competenza, illustra i seguenti elementi:

  1. approccio graduale per la valutazione dei dati di soil gas nell’AdR
  2. criteri alla base della definizione dei valori di riferimento (valori soglia) nei gas del suolo
  3. criteri per la valutazione del rischio a partire dai dati di concentrazione nei gas
  4. criteri di valutazione delle indagini sui gas interstiziali

Tra le diverse tipologie di monitoraggio di aeriformi, si è deciso di focalizzare l’attenzione sul “soil gas survey” perché attualmente è la tecnica più utilizzata e consolidata nell’ambito della gestione dei siti contaminati.

Al fine di verificare la procedura proposta, la stessa è stata testata su casi reali proposti dalle Agenzie coinvolte nel GdL ed i risultati sono riportati nell’Allegato C al documento.

Linee_guida_SNPA_17_2018

Delibera del Consiglio SNPA. Seduta del 03.10.18 Doc.n. 41/18

Errata corrige Appendice 1

Nell’ambito delle attività del GdL è stato sviluppato il software Rome Plus che rappresenta lo strumento ufficiale validato da SNPA per l’applicazione delle indicazioni tecniche dei documenti.

Il software Rome Plus è liberamente scaricabile dal seguente link.

Vedi anche le altre linee guida elaborate dal GdL:

Progettazione del monitoraggio di vapori nei siti contaminati e relative Appendici (Linee Guida SNPA n. 15/2018)

Metodiche analitiche per le misure di aeriformi nei siti contaminati (Linee Guida SNPA n. 16/2018)

2 pensieri su “Procedura operativa per la valutazione e l’utilizzo dei dati derivanti da misure di gas interstiziali nell’analisi di rischio dei siti contaminati

  1. Ho notato che valori delle C soglia soil gas riportate in Appendice 1 alle Linee Guida SNPA 17/2018 per molti contaminanti (forse per tutti) relative all’esposizione outdoor per il recettore commerciale sono inferiori alle Csoglia del recettore residenziale.
    Questa constatazione mi ha lasciato perplessa, in quanto immaginavo che, come succede relativamente alle C soglia per l’esposizione indoor e come succede generalmente nell’analisi di rischio applicata alle matrici terreno e falda, il recettore residenziale fosse più critico rispetto al recettore commerciale.
    E’ possibile avere una spiegazione a rigurado?

    1. Buongiorno. Le riportiamo la risposta degli autori delle linee guida.
      “Nella Linea Guida SNPA 17/2018 sono stati aggiornati i parametri di esposizione inalatoria in accordo con ISS ed INAIL sia per i recettori di tipo residenziale, sia per i recettori di tipo commerciale/industriale. Per il recettore residenziale sono state maggiormente dettagliate le classi di età di riferimento (bambino, adolescente, adulto e anziano) rispetto a quanto accade per la valutazione del rischio dei suoli (che prevede esclusivamente le classi di età bambino ed adulto) e inoltre i parametri di esposizione ed in particolare la “frequenza giornaliera di esposizione” sono stati aggiornati sulla base di studi disponibili a livello nazionale (studi ISTAT) e non mutuati da documenti internazionali (in particolare USEPA).

      In particolare, sia nel contesto nazionale sia a livello internazionale (basti pensare a tutte la letteratura scientifica sull’indoor) è stato evidenziato che ogni giorno le ore che un residente trascorre negli ambienti chiusi della propria abitazione è molto superiore rispetto a quanto tempo viene utilizzato negli spazi esterni dell’abitazione stessa. Basti pensare che non tutte le abitazioni (es. appartamenti) dispongono di ambienti esterni di proprietà (giardini/terrazzi/spazi condominiali) fruibili quotidianamente dai residenti e che la maggior parte del tempo all’aperto viene generalmente utilizzato fuori dalla propria abitazione (parchi, giardini, strade, piazze).

      Anche nel caso del recettore di tipo commerciale/industriale (lavoratore) è stata aggiornata la frequenza giornaliera di esposizione, associandola alla tipologia di attività lavorativa. E’ chiaro che nel caso di lavoratori che effettuano attività prevalentemente in ambienti aperti, l’esposizione nei luoghi di lavoro in ambiente outdoor diventa molto più importante rispetto all’analoga in ambiente indoor.

      Per far comprendere le differenze dell’esposizione outdoor tra un residente e un lavoratore si prendano ad esempio gli operai addetti alla manutenzione delle facciate di un’abitazione e i residenti all’interno della stessa abitazione. La fruizione degli spazi esterni dell’ambiente di lavoro è notevolmente superiore rispetto all’analoga fruizione da parte dei residenti. Infatti, l’operaio effettua tutte le proprie ore lavorative all’esterno sull’impalcatura, mentre è difficile che i residenti trascorrano l’intera giornata lavorativa sul terrazzo/giardino della propria abitazione. Se invece guardiamo alla fruizione in ambiente indoor, la situazione si capovolge. L’attività lavorativa in ambiente indoor è limitatissima se non inesistente, mentre i residenti trascorrono molte ore in casa, basti pensare solo alle ore di sonno. Analoga situazione si potrebbe presentare nel caso degli addetti alla manutenzione dei giardini di una abitazione/condominio.

      Poiché per la derivazione delle C soglia sono state considerate le condizioni più cautelative per entrambi i recettori, nel caso dello scenario commerciale/industriale, considerare una attività lavorativa prevalente all’esterno determina una situazione di esposizione alla contaminazione da vapori più critica rispetto alla fruizione degli spazi esterni da parte di un residente nella propria abitazione.

      Occorre infine evidenziare che le modifiche ai parametri di esposizione inalatoria sono per il momento applicabili solo alla valutazione delle misure di aeriformi. Non sono applicabili, per ora, all’analisi di rischio dei terreni/acque sotterranee in quanto occorrerebbe una revisione generale di altri parametri relativi alle altre modalità di esposizione per evitare incongruenze nella valutazione.

      Per maggiori approfondimenti si consiglia di consultare l’Allegato A “Derivazione dei parametri di esposizione per inalazione di vapori” incluso nella Linea Guida 17/2018”.

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