Protezione civile, facciamo sistema

Questo numero di AmbienteInforma pubblica alcuni contenuti del servizio “Emergenze, allerte e prevenzione” al centro della rivista Ecoscienza 4/2018. I temi trattati riguardano la prevenzione e la gestione delle emergenze da eventi naturali e antropici, il ruolo e il supporto del Sistema nazionale di protezione ambientale, l’importanza della comunicazione. L’editoriale di Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della protezione civile. 

Il nuovo numero di Ecoscienza, la rivista di Arpae, dedica un ampio approfondimento al tema delle emergenze, anche in relazione all’attuazione del nuovo Codice di protezione civile (Dlgs 1/2018). L’editoriale di Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della protezione civile, Presidenza Consiglio dei ministri.

Protezione civile, facciamo sistema

Solo qualche settimana fa abbiamo celebrato l’anniversario del tragico terremoto di Ischia, la prima emergenza che ho gestito nel ruolo di Capo Dipartimento della protezione civile. Nel corso di quest’ultimo anno il paese ha purtroppo vissuto altre emergenze, dall’alluvione che ha colpito la città di Livorno alla recente piena del Raganello, che ha causato la perdita di dieci vite umane in Calabria. Tanto a Livorno quanto a Cosenza il Sistema nazionale di protezione civile ha risposto in modo egregio, ma questi episodi drammatici hanno evidenziato l’urgente necessità di dotare il paese di un migliore sistema di allertamento per i cittadini.

Il nostro Sistema di protezione civile, apprezzato in tutto il mondo, ha raggiunto livelli di efficienza così alti perché è stato in grado di migliorarsi, di crescere dopo ogni emergenza. Per questo motivo, dal momento in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso di confermarmi a capo del Dipartimento, ho scelto di porre in cima alle priorità del mio mandato la realizzazione di una piattaforma nazionale per l’allertamento, che accrescerà la sicurezza dei cittadini e contribuirà al miglioramento del nostro sistema. La tecnologia, ormai, ci permette di realizzare una piattaforma nazionale che metta a sistema i piani di protezione civile e la nostra capacità di prevenzione e previsione. La realizzazione di un simile intervento rappresenterebbe, inoltre, un’utile occasione per rivedere e aggiornare i piani comunali di protezione civile e renderne più agevole la consultazione da parte dei cittadini.

Sul tema dell’allertamento l’Emilia-Romagna ha lavorato tanto in questi anni, raccogliendo ottimi frutti, e partendo proprio da esperienze positive, come la vostra, vogliamo lavorare – insieme all’Anci, alle Regioni e ai nostri centri di competenza – per arrivare a un sistema che parli a tutti i cittadini con lo stesso linguaggio, da nord a sud, evitando che ogni ente locale sia costretto a dotarsi di un proprio sistema di allertamento. Fornendo, così, anche l’Italia di una piattaforma moderna già in uso in tanti altri paesi del mondo.

Non sarà semplice, ma certamente sarà stimolante e proprio per questo vogliamo iniziare a lavorarci da subito. Nelle scorse settimane ho avuto modo di confrontarmi, su questo tema, con gli assessori regionali di Protezione civile, raccogliendo un grande interesse. Il prossimo 25 settembre, con loro e con tutti gli altri attori in campo, ci riuniremo a Roma – nella sede del Dipartimento – per gli Stati generali dell’allertamento. Sarà l’occasione per un confronto importante, per riflettere, insieme, su quali saranno i primi passi da compiere per raggiungere questo importante risultato.

Un altro fronte su cui mi piacerebbe intervenire è quello della cosiddetta seconda fase dell’emergenza. La fase immediatamente successiva al soccorso e alla primissima assistenza alla popolazione, quella fase che apre le porte al rientro alla normalità. È necessario, per iniziare, velocizzare le verifiche di agibilità, avvalendoci anche di professionisti a supporto dei tanti volontari impiegati, stabilendo un doveroso rimborso spese. Allo stesso modo, sempre nell’ottica della riduzione dei tempi, sarebbe importante stipulare appositi contratti standard con le associazioni di categoria degli albergatori, per far sì che il costo massimo per ogni ospite accolto durante la fase emergenziale sia concordato preventivamente, regione per regione.

La priorità è dare risposte rapide ai cittadini e per questo anche nella realizzazione delle Soluzioni abitative d’emergenza (Sae) dobbiamo remare tutti dalla stessa parte, fare in modo che i pezzi migliori del nostro paese lavorino assieme. Tutte le aziende, impegnate nella realizzazione delle Sae, anche quelle subappaltatrici dovranno essere individuate, “radiografate” e bollinate anticipatamente. E soprattutto dovranno garantire personale sufficiente per coprire tre turni, perché in emergenza è indispensabile lavorare 24 ore su 24.

Per seguire da vicino tutta la fase della realizzazione delle “casette” immagino, invece, una task force formata dalle strutture operative del Sistema nazionale. Gli aspetti amministrativi, ad esempio, potrebbero essere seguiti direttamente della Guardia di Finanza, mentre la lavorazione nei cantieri potrebbero essere coordinati dai militari del Genio, affiancando le Regioni e i Comuni, già duramente provati dall’emergenza.

La storia del Sistema nazionale di protezione civile, se pur breve, ci ha consentito di raggiungere i risultati che conosciamo, ma abbiamo tutti il dovere, e io ancor di più, di lavorare affinché la nostra efficacia ed efficienza, al servizio del cittadino, raggiunga risultati sempre più alti.

Quando è necessario stringere i tempi, il modo migliore per farlo è dividersi i compiti, poggiarsi sulle tante eccellenti strutture del nostro stato: questo è fare sistema, questo è protezione civile in Italia.

Angelo Borrelli
Dipartimento di protezione civile, Presidenza del Consiglio dei ministri

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