Arpa, da Corteolona un modello virtuoso sui controlli

Presentato a Corteolona (PV), agli Stati generali per l’ambiente, un lavoro frutto della sinergia tra gli Enti territoriali che ha visto in Arpa uno dei protagonisti grazie anche all’utilizzo, sulle aree interessate,  di sistemi di controllo innovativo come i droni.

Un monitoraggio costante e puntuale, sia attraverso controlli a campione sia attraverso il censimento dei siti abusivi segnalati dai Comuni stessi, per contrastare ogni fenomeno illegale di stoccaggio potenzialmente a rischio incendio.

Un confronto, quello di venerdì 31 maggio a Corteolona durante gli Stati generali per l’ambiente, che ha affrontato il tema non solo degli impianti e del trattamento dei rifiuti ma anche dei depositi abusivi e dell’utilizzo dei fanghi in agricoltura nella provincia di Pavia.

Durante l’incontro sono stati illustrati i dati del monitoraggio richiesto dallo stesso prefetto pavese ed effettuato dai tecnici di Arpa Lombardia. Numeri illustrati direttamente dal direttore generale, Michele Camisasca: su 33 impianti controllati a campione in quattro mesi sono state rilevate una trentina di irregolarità su quantità e modalità di stoccaggio e sui certificati di adeguatezza dei sistemi e di prevenzione incendi. I comuni hanno segnalato 289 strutture abbandonate o dismesse, tra queste, 164 capannoni vuoti potenziali luoghi di rischio, 37 aree con richiesta di bonifica a Regione Lombardia, 81 aree con presenza di rifiuti.

Un ruolo, quello dell’Agenzia, sempre più strategico come ha rimarcato lo stesso governatore lombardo, Attilio Fontana: <Il potenziamento dei fondi ad Arpa per i controlli ambientali sono una priorità della Regione. L’esempio di Corteolona è determinante per creare un modello valido per tutta Lombardia. La collaborazione, sempre più stretta, fra enti, istituzioni, forze dell’ordine è fondamentale per dare delle risposte concrete a un fenomeno, quello del traffico illecito dei rifiuti, dietro al quale c’è la criminalità>, ha concluso Fontana ribadendo i concetti espressi dal dg Camisasca. Come detto, per i siti censiti è già previsto l’avvio di un progetto di controllo che prevede anche l’utilizzo di droni per sorvolare e fotografare dall’alto le zone interessate, così da avere una visione reale dell’estensione delle aree interessate. Ad occuparsene sarà la stessa task force voluta dal prefetto e con il coordinamento della procura pavese guidata dal procuratore capo Giorgio Reposo.

Molte le personalità presenti a partire dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, il prefetto Attilio Visconti, il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso e il comandante del Noe di Milano Massimiliano Corsano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La scelta di Corteolona per il summit sull’ambiente non è stata casuale. Dall’incendio alla raffineria Eni di Sannazzaro al rogo del capannone pieno di rifiuti proprio Corteolona passando per la Eredi Bertè di Mortara, il Pavese è stato al centro, suo malgrado, di numerosi casi di cronaca legati al mondo dei rifiuti.

Ma non solo: perché il nuovo piano di controlli punta anche dritto alla filiera dei fanghi in agricoltura. L’obiettivo è quello di giungere alla firma di un protocollo di intesa tra Arpa, Provincia e aziende del territorio per stilare un elenco di «imprese virtuose» in un settore che negli ultimi anni è stato al centro di inchieste della procura di Milano per gli spandimenti illeciti.

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