Incendi e rifiuti in Italia, la relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta

Quello degli incendi negli impianti di rifiuti è un fenomeno balzato all’attenzione pubblica soprattutto nel 2017 dopo l’evento di Pomezia. In realtà sono stati oltre 250 nell’ultimo triennio, censiti dalla Commissione d’inchiesta sulla base delle segnalazioni ricevute dalle Arpa/Appa.La “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati”, già presieduta da Alessandro Bratti e oggi guidata da Chiara Braga, ha realizzato un primo studio sul fenomeno e ha prodotto un documento di sintesi dal titolo “Il fenomeno degli incendi negli impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti” pubblicato lo scorso gennaio.

Il rapporto indica regione per regione i nomi e l’ubicazione degli impianti di trattamento, smaltimento e recupero di rifiuti nei quali hanno avuto luogo gli incendi. Per ciascun sito viene riportata la data degli episodi e una breve descrizione – ripresa direttamente dalle note delle procure della Repubblica, indicate con il numero di documento della Commissione – sullo svolgimento delle indagini ed eventuali esiti processuali; in alcuni casi il documento riporta anche le note redatte da altri enti, laddove rilevanti.

Fonte primaria delle informazioni acquisite dalla Commissione sono state le relazioni inviate dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, che hanno registrato tutti gli incendi avvenuti in ogni singola regione. Altre segnalazioni sono pervenute dalle procure o da approfondimenti fatti dalla Commissione stessa. Una parte del Rapporto è dedicata in maniera più specifica ad alcuni eventi di particolare rilievo, per i quali la Commissione ha effettuato missioni sul territorio. Si tratta di sei casi: l’incendio della Green up di Bedizzole (Brescia) avvenuto nei mesi di marzo e maggio 2017, della Eredi Bertè di Mortara (Pavia) nel settembre 2017, della società Carluccio a Cinisello Balsamo (Milano) nell’ottobre 2017, della Vidori Servizi in località Vidor (Treviso) nell’agosto 2017, dell’impianto “Ilside” situato a Bellona (Caserta) nel luglio 2017. Un lungo capitolo è dedicato ad uno degli incendi che maggiormente ha contribuito ad alzare l’attenzione pubblica sul fenomeno a livello nazionale, quello della Eco X di Pomezia (Roma) nel maggio 2017.

Guardando ai dati raccolti dalla Commissione, si osserva un significativo aumento degli eventi nell’ultimo triennio: prima del 2014 si calcola una media di 11 incendi all’anno, mentre il salto si ha nel 2014 con 35 episodi e ben 66 nel solo primo semestre 2017. In questi tre anni oltre il 47% degli incendi si è verificato al Nord. La rilevanza del fenomeno ha fato sì che l’attenzione di tutti i soggetti attivi nella difesa della legalità ambientale sia passata dal tema “classico” della combustione illecita, oggetto di provvedimenti legislativi ad hoc, al tema dell’interdipendenza tra eventi incendiari e mancata corretta chiusura del ciclo dei rifiuti.

Sebbene sia ancora difficile fornire una spiegazione complessiva del fenomeno, la Commissione ha messo in evidenza alcuni elementi valutativi. Sicuramente la fragilità degli impianti, spesso non dotati di sistemi adeguati di sorveglianza. Desta preoccupazione la rarefazione dei controlli sulla gestione, che porta a situazioni di sovraccarico degli impianti e di maggior pericolo di incendio. Non sono da sottovalutare anche le congiunture nazionali e internazionali che provocano problemi all’import/export e di conseguenza un sovraccarico di materia stoccata. L’indagine della Commissione rileva anche una certa disomogeneità nella risposta investigativa e giudiziaria, per la quale potrebbe risultare utile la condivisione di protocolli nazionali negli accertamenti e nell’esercizio dell’azione penale. Azioni di prevenzione appaiono quanto mai urgenti visti gli alti costi che rappresenta per la collettività lo spegnimento di un incendio e le azioni di tutela della popolazione.

(ARP)

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