La gestione delle molestie olfattive in area industriale, il caso Siracusa

Il polo industriale di Siracusa, uno tra i più grandi in Europa, occupa circa 30 km di costa tra i comuni di Augusta, Priolo Gargallo, Mellilli e la zona nord di Siracusa (Area a elevato rischio di crisi ambientale, Aerca), da cui proviene la maggior parte delle lamentele per molestie olfattive legate all’attività industriale; la popolazione residente rappresenta circa il 50% degli abitanti della provincia.

Il lamentato cattivo odore, a volte, è legato alla percezione di gas nell’aria, tipico della presenza di mercaptani in area ambiente; altre volte, non si riesce ad identificare la sostanza male odorante che comunque provoca fastidi olfattivi ed è “nauseabonda”. Le lamentele, tuttavia, forniscono un’indicazione sulla frequenza del disagio che, negli ultimi anni, non ravvisa una diminuzione.

Le centraline fisse della qualità dell’aria (rete di monitoraggio) dislocate nel territorio, circa nel 70% delle circostanze accertano picchi orari di Idrocarburi Non Metanici, denominati NMHC, la cui concentrazione oraria “normale” si attesta di norma al di sotto dei 100 µg/m3; in caso di disagio olfattivo, la concentrazione supera i 200 µg/m3, raggiungendo anche concentrazioni orarie o interne all’ora che superano i 1000 µg/m3. Tali fenomeni di solito hanno brevi durate, a volte solo frazioni dell’ora, altre volte alcune ore.

E’ noto che l’orografia e le condizioni meteo climatiche incidono sulla presenza di tali fenomeni, ma il risultato non cambia; la popolazione, infatti, si lamenta e vive con disagio e preoccupazione tale fenomeno.

La Struttura Territoriale ARPA di Siracusa, in collaborazione con gli enti preposti sul territorio (Protezione Civile e Polizia Municipale), gestisce la problematica all’atto della segnalazione e dell’accertamento, mediante campionamento dell’aria al momento del disagio, con dispositivo denominato canister.

La successiva analisi del campione viene effettuata prima mediante un spettrometro di massa, da cui si evince la presenza di sostanze aromatiche e alifatiche e, successivamente, un’altra parte del campione viene analizzata mediante un ulteriore spettrometro di massa, al fine di evidenziare eventuale presenza di sostanze solforate, tipiche di molestie olfattive.

Per comprendere la natura del fenomeno, tutti i dati vengono confrontati con quelli della rete di monitoraggio dislocata nel territorio della provincia di Siracusa, in particolar modo nell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale. Diventa, tuttavia, difficile individuare la provenienza del fenomeno per la presenza sul territorio di diverse aziende che lavorano le stesse sostanze con analoghi processi.

Il disagio olfattivo è legato anche alla natura sanitaria del fenomeno, per il quale servirebbe uno studio epidemiologico mirato al fine di correlare questi eventi allo stato di salute della popolazione residente e di tutto l’ambiente circostante.

A dicembre 2017, la Struttura Territoriale ARPA di Siracusa e i sei comuni dell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) hanno istituito un tavolo tecnico al fine di migliorare e armonizzare le risorse disponibili, per fronteggiare tali fenomeni e fornire informazioni più utili ai cittadini e alle istituzioni locali, regionali e nazionali, per gli opportuni provvedimenti.
Per completezza di informazione, in ambito territoriale della provincia di Siracusa, si rinvia al Report della Qualità dell’Aria per l’anno 2016.

Scarica il report completo

A cura di: Dott.ssa Barbara Ruvioli e Dott. Corrado Regalbuto – Dirigente Responsabile UO Monitoraggi Ambientali e Direttore della Struttura Territoriale ARPA Sicilia di Siracusa
mail di contatto: bruvioli@arpa.sicilia.itcregalbuto@arpa.sicilia.it

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