Ambiente urbano con troppe auto, "Città a piedi" la sfida del futuro

Sono circa 600 le auto ogni 1000 abitanti nelle 119 grandi città italiane, ma la qualità della vita si misura nella mobilità pedonale. I dati del rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano di Ispra edizione 2017.
Il capitolo 8 del Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano descrive la situazione della mobilità urbana nei capoluoghi di provincia italiani nel 2016. Focus dell’edizione 2017 del Rapporto è sulla mobilità pedonale in città
I dati del Rapporto presentano per molte grandi città una situazione lontana da quella che si definisce mobilità sostenibile, principio alla base di un sistema di trasporto ideale per persone e merci, che pur soddisfacendo le esigenze di spostamento o movimentazione, non genera esternalità ambientali e sanitarie negative, bensì concorre a garantire una buona qualità della vita.
Nei 119 comuni esaminati la media delle auto ogni 1000 abitanti è pari a 581. Roma è risultata anche nel 2016 la città con il maggior numero di auto in circolazione. La cifra di 1.580.993 autovetture rappresenta quasi il 16% del parco auto di tutti i Comuni analizzati e quasi il triplo del parco di Milano (583.327). Spetta comunque a l’Aquila la palma del capoluogo con il maggior numero di auto (718,5), mentre Venezia ha riportato il dato più basso (383,7).
Nel 2016, più incidenti, ma meno vittime sulle strade: rispetto al 2015, nei 119 comuni, nonostante l’aumento degli incidenti (+0,5%) e dei feriti +(0,3%), il numero dei morti scende del 9,7%, a fronte di una diminuzione nazionale che
supera il 4% . Il numero più alto di incidenti ogni 1.000 autovetture circolanti si rileva a Genova (oltre 15 incidenti ogni 1.000 autovetture circolanti), seguita da Firenze (13,4) e Bergamo (13). Il Comune con il valore più basso è quello di Aosta con 1,4 incidenti ogni 1.000 autovetture circolanti. In linea generale e nel lungo periodo (2007-2016), calano gli incidenti stradali nei 119 comuni passando da 112.648 a 81.967 (-27,2%).
Se si analizza la tipologia di auto circolanti, rimane ancora alto il numero delle euro 0: anche se in calo rispetto al 2015 di quasi 640 mila vetture, il numero delle auto da euro 0 ad euro 2 rimane ancora troppo alto, quasi 10 milioni, sugli oltre 37 totali. Nel 2016, è Napoli a presentare la quota più alta (28,3%) di auto intestate a privati appartenenti alla classe euro 0, contro una media nazionale del 10,1%. Dal 2012 al 2016 il parco auto alimentato a GPL a livello nazionale segna un +18,8%, con Parma e Lanusei che raggiungono le variazioni positive più alte, superiori al 40%.
L’analisi riportata nel Focus sulla mobilità pedonale mette in luce che nell’arco degli ultimi quaranta anni, si è più che triplicato il numero di persone (+9,7 milioni) che utilizzano la propria auto per recarsi al posto di lavoro a discapito di tutte le altre modalità di trasporto che hanno perso importanti quote di utilizzo. In Italia gli spostamenti casa-lavoro avvengono attraverso l’uso del mezzo privato nel 71% dei casi. Alle altre modalità di trasporto spettano percentuali ampiamente più ridotte. Migliora la situazione per gli spostamenti casa-studio, coinvolgendo presumibilmente una porzione più giovane della popolazione, che ha anche meno accesso alle auto di famiglia o ad un auto propria: ricorrono al mezzo privato nel 40% dei casi, mezzo pubblico nel 30% dei casi e a piedi nel 25% dei casi.
Sul sito dell’Ispra la versione integrale del Rapporto qualità ambiente urbano.
Tutti i dati sono raccolti in un portale “aree urbane”in formato open.

Un pensiero su “Ambiente urbano con troppe auto, "Città a piedi" la sfida del futuro

  1. Da molti anni, su ripetute ed esplicite richieste delle Case Auto (quelle che ci guadagnano di più, anche se non sono le sole a guadagnarci), http://www.unraeservizi.com/dati/notizie_unrae.php?vis=Y . http://motori.ilmessaggero.it/economia/unrae_chiede_detraibilita_spesa_sostituzione_auto_inquinanti_crisci_troppo_lente_attuali_radiazioni_euro_1_euro_2-3405988.html
    in Italia ed in soli altri 7 (dei 28) Paesi UE si erogano incentivi pubblici alle rottamazioni della auto più datate – anche se ancora in buone condizioni – o comunque si inducono i proprietari a sostituirle con blocchi “selettivi” alla loro circolazione.
    Una pratica presentata con finalità ambientali, ma che danneggia l’Ambiente e ancor di più il Clima, come è spiegato in questa petizione presentata da me ed Enrico De Vita https://www.change.org/p/signor-presidente-del-parlamento-europeo-signor-presidente-del-senato-italiano-basta-con-i-blocchi-ambientali-della-circolazione . Petizione che non verrà mai pubblicata o citata da un organo di informazione perché tutti, RAI compresa, dipendono economicamente dalla pubblicità e in Italia gli investimenti pubblicitari della Case Auto sono superati, e per poco, solo da quelli del vastissimo settore alimentare http://wac.6f93.edgecastcdn.net/806F93/static.pubblicitaitalia.it/wp-content/uploads/2016/11/Nielsen-tab-2.pdf .
    La sua affidabilità scientifica è comunque garantita dal fatto che, vertendo essa su fenomeni chimici, ha avuto anche le adesioni di due docenti universitari di Chimica, i professori Claudio Della Volpe e Vincenzo Balzani.
    Un suo aggiornamento sull’Accordo Antismog stipulato il 9 giugno scorso fra il ministro dell’Ambiente ed i Presidenti delle quattro Regioni Padane è qui https://www.change.org/p/12362494/u/21894313 .
    Testi della petizione e dell’aggiornamento meglio leggibili di quelli pubblicati da Change.org sono qui https://drive.google.com/file/d/1JelD5wWlg_Ig7t6XayhNJtUh1o6pZ5sK/view?usp=sharing
    e qui https://drive.google.com/file/d/1N73dCVHzT8MpGRiEoCU5M5ejAGUv9GJ8/view?usp=sharing .

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