I controlli ambientali del Snpa svolti nel 2015 presso gli impianti AIA di competenza statale e gli stabilimenti Seveso di soglia superiore

Sul territorio nazionale sono presenti 153 installazioni soggette al rispetto dell’autorizzazione integrata ambientale di competenza statale e 562 stabilimenti Seveso di soglia superiore. L’attività di controllo svolta nel 2015 dal sistema ha interessato circa il 54% delle attività con AIA, garantendo l’87% della programmazione annuale, mentre con l’entrata in vigore del Dlgs 105/2015 sono state poste le basi per incrementare i controlli presso gli stabilimenti Seveso.

Ispra, quale amministrazione competente del controllo, avvalendosi delle Agenzie per l’Ambiente Regionali con una specifica convenzione (art. 29-decies comma 11 del Dlgs 152/06), effettua i controlli ambientali presso le installazioni soggette al rispetto dell’Autorizzazione Integrata Ambientale di competenza statale (Allegato XII Parte Seconda del Dlgs 152/06). Al 31/12/2015, la distribuzione sul territorio nazionale dei 153 impianti autorizzati evidenzia come questi siano per la maggior parte rappresentati da centrali termoelettriche con 83 installazioni, circa il 54.5% della totalità degli impianti autorizzati, seguono 32 impianti chimici, 17 raffinerie ed in numero minore le Reti SNAM, le acciaierie, i rigassificatori e le piattaforme a mare. La Sicilia è la regione con il maggior numero di impianti (n.22), di cui 10 centrali termoelettriche), e il maggior numero di raffinerie rispetto a tutto il territorio (n.6), seguono la Lombardia e l’Emilia Romagna, con 16 installazioni; la prima con il maggior numero di centrali termoelettriche (n.11); la seconda con una elevata presenza di impianti chimici (n.6). La Basilicata, la Valle d’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano invece non presentano sul proprio territorio impianti AIA di competenza statale.

Distribuzione sul territorio nazionale degli impianti AIA di competenza statale

Nel 2015 la programmazione delle visite ispettive ha previsto l’esecuzione di 95 visite (circa il 62.5% degli impianti autorizzati) ed è stata effettuata sulla base della frequenza dei controlli indicata nelle specifiche autorizzazioni integrate e degli esiti delle visite ispettive precedenti; nel solo caso dell’ILVA di Taranto sono state programmate quattro visite ispettive per tenere conto anche di ulteriori disposizioni legislative. Sono state effettivamente svolte 82 visite ordinarie e 5 visite straordinarie, condotte in gran parte presso le raffinerie, su entrambi i rigassificatori e su più del 50% degli impianti chimici e delle centrali termoelettriche autorizzate. Degli undici impianti SNAM, divenuti di competenza statale a programmazione già conclusa, è stata prevista ed effettuata una sola visita ispettiva. Le visite condotte hanno così interessato circa l’87% dell’attività programmata, garantendo il controllo delle tipologie di impianto più rilevanti per l’impatto sull’ambiente e sul territorio; le visite mancanti sono riconducibili a cause contingenti e a impianti rimasti inattivi nell’anno di riferimento. Nell’ambito dei controlli ordinari sono state rilevate non conformità, sanzionabili amministrativamente e penalmente (ex art. 29-quattuordecies del Dlgs. 152/06), che nel Rapporto sono conteggiate con riferimento alle specifiche attività produttive; i valori sono indicativi dell’esito dell’attività di controllo svolta e non tengono conto della successiva risoluzione da parte del gestore delle inottemperanze riscontrate. Per quanto riguarda le attività di campionamento ed analisi nelle diverse matrici ambientali, effettuate dalle sole Agenzie Regionali, sono stati analizzati secondo la programmazione annuale circa 600 parametri.

Regione

impianti competenza statale

visite ispettive programmate

visite ispettive ordinarie effettuate

non conformità di tipo amministrativo*

non conformità di tipo penale*

visite ispettive straordinarie effettuate

Raffinerie

17

16

11

6

3

3

Impianti chimici

32

20

20

15

3

1

Acciaierie

2

5

4

3

8

/

C.Termoelettriche

83

50

43

4

5

1

Rigassificatori

2

2

2

4

2

/

Reti Snam

11

1

1

/

/

/

Piattaforme a mare

6

1

1

/

/

/

TOTALE

153

95

82

32

21

5

*il numero di non conformità riportate sono riferite al numero di articoli di legge o di AIA violati sanzionabili amministrativamente o penalmente

Gli stabilimenti Seveso di soglia superiore nel 2015 sono risultati pari a 562; la loro distribuzione sul territorio nazionale mostra come la Lombardia con 153 stabilimenti, di cui 53 chimici e petrolchimici, 24 industrie galvaniche e 24 depositi di gas liquefatti, sia la Regione con il maggior numero di siti Seveso appartenenti a tale classificazione, ovvero di stabilimenti nei quali le sostanze pericolose sono presenti in quantità pari o superiori alle quantità elencate nella colonna 3 della parte 1 o nella colonna 3 della parte 2 dell’ allegato 1, applicando, ove previsto, la regola della sommatoria di cui alla nota 4 dell’allegato 1 del dlgs. 105/2015.

Distribuzione sul territorio nazionale degli stabilimenti Seveso soglia superiore

Nel 2015 sono state effettuate da specifiche commissioni ispettive indicate dal MATTM (incluse ISPRA e ARPA territoriali) 17 visite ispettive ordinarie e due straordinarie post-incidentali, con particolare attenzione agli stabilimenti chimici e petrolchimici che, nonostante il campione limitato (poco più del 3% sul totale nazionale) rappresentano il 53% degli stabilimenti ispezionati. Il ridotto numero di sopralluoghi effettuati nel 2015 è stato principalmente causato dalla continua riduzione delle risorse economiche disponibili per l’effettuazione delle ispezioni, essendo totalmente a carico dello Stato. Con l’entrata in vigore del D.Lgs 105/2015 è stato introdotto il Piano triennale delle ispezioni e il sistema tariffario a carico dei gestori che porterà nel 2016 una spinta propulsiva delle attività di controllo.

Tipologia attivita’

stabilimenti soglia superiore

verifiche ispettive ordinarie

verifiche ispettive straordinarie

Acciaierie e impianti metallurgici

20

Altro

16

Centrale termoelettrica

15

1

Deposito di fitofarmaci

24

1

Deposito di gas liquefatti

110

1

Deposito di oli minerali

52

2

Deposito di tossici

28

2

Galvanotecnica

47

1

Impianti di trattamento/Recupero

15

Impianti GNL

3

Produzione e/o deposito di esplosivi

27

1

Produzione e/o deposito di gas tecnici

10

Raffinazione petrolio

16

2

Stabilimento chimico o petrolchimico

167

7

1

Stoccaggi sotterranei

12

Totale

562

17

2

Gli elementi del Sistema di gestione della sicurezza che hanno presentato le maggiori criticità, per lo più in linea con le risultanze delle ispezioni effettuate negli anni precedenti, sono stati:

  • il training del personale

  • il controllo operativo- procedure operative, procedure per le manutenzioni

  • la pianificazione dell’emergenza

Il grafico mostra come tali criticità nel 2015 hanno dato luogo a raccomandazioni, ovvero non conformità minori (evidenze di aspetti formali non adeguatamente soddisfatti) ed a prescrizioni, ovvero non conformità maggiori (evidenze di sostanziali mancanze del rispetto di requisiti di legge, di norme tecniche prese a riferimento per il Sistema di gestione della sicurezza, di standard aziendali).

A cura di: Francesca Minniti, Fabrizio Vazzana, Alessia Usala – ISPRA

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