Precipitazioni “dimezzate” in Campania nel primo semestre 2017

immagine tratta da TGR Campania

Da aprile a giugno, piogge ridotte del 50% in Campania rispetto alla media storica (elaborazione Arpac da dati Mipaaf). Ridotte a metà anche le portate delle principali sorgenti

L’anomalia pluviometrica negativa del 2017 in Campania si sta protraendo dall’inizio dell’anno ad oggi ed è associata negli ultimi mesi ad anomalie positive delle temperature. Questi due fattori cruciali del bilancio idrogeologico, unitamente alle carenze infrastrutturali del sistema acquedottistico, hanno causato a partire da giugno situazioni di riduzione dell’erogazione di acque potabili ed irrigue nei comuni costieri e nelle aree interne, mentre finora nei grandi centri urbani non sono state attuate limitazioni delle forniture di acqua.

Ma vediamo innanzitutto i dati di riferimento. Un quadro sintetico per la Campania è fornito dall’Osservatorio agroclimatico del ministero delle Politiche agricole, che elabora statistiche anche a livello regionale. Ulteriori dati di riferimento sono quelli delle stazioni Synop del Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, i dati del Centro funzionale di protezione civile della Regione Campania, i dati della rete Arpac di monitoraggio della qualità dell’aria, i dati forniti dai gestori degli acquedotti. A scala nazionale i report e i dati di riferimento sono per l’Italia quelli elaborati da Isac-Cnr, Arpa Sim, Ispra-Scia, mentre in ambito internazionale i riferimenti fondamentali sono il JRC EU, che gestisce l’osservatorio europeo della siccità, ed il Climate Diagnostic Bullettin pubblicato da NOAA, NWS e NCEP.

L’anomalia termo-pluviometrica risalta in tutta evidenza dai seguenti numeri (elaborazioni Arpac da dati e analisi statistiche Osservatorio agroclimatico Mipaaf): le precipitazioni stimate in Campania nel periodo dal novembre 2016 al giugno 2017 sono state di 342 mm a fronte di una media storica di 591 mm.  Nel periodo aprile-giugno 2017 le piogge sono state di 83 mm a fronte di 157 mm nel periodo di riferimento, con una riduzione di circa il 50%.

Le temperature mensili da febbraio a giugno 2017 sono state superiori alla media da 1,0 °C per la T massima di maggio a 3,5 °C per la T minima di giugno, mentre l’evapotraspirazione è stata negli ultimi 4 mesi superiore alla media di circa il 5%. Le prime due decadi di luglio confermano e rafforzano queste tendenze, con temperature superiori alla media e scarse precipitazioni.

Per quanto riguarda l’agricoltura lo scenario di criticità è confermato anche dalla Mappa della siccità attuale in Europa (fonte JRC-EDO) che mostra per la Campania zone di warning con deficit idrico nel suolo e zone di allerta, lungo le piane costiere, con stress della vegetazione.

Presso la stazione Synop di Napoli Capodichino sono stati misurati nel 2017, dal 1 gennaio al 25 luglio, 197 mm di precipitazione, rispetto alla media  CLINO (medie climatiche normali pubblicate dal Servizio meteorologico dell’Aeronautica per il periodo 1961-1990) relativa ai primi sette mesi dell’anno pari a 471 mm, quindi con un decremento di 274 mm rispetto alla media storica, equivalente al 60% in meno di precipitazioni. Il dettaglio degli ultimi 4 mesi è ancora più preoccupante: a fronte di 183 mm nel periodo storico ne sono piovuti 40 dal 1 aprile al 25 luglio 2017 quindi le precipitazioni sono state pari al 25% del totale ordinario. Da maggio a luglio sono stati misurati poi complessivamente 12,6 mm a fronte di una media storica di 108, siamo quindi quasi al 10% delle piogge ordinarie.

I dati acquisiti da Arpac mostrano precipitazioni da maggio a luglio comprese fra 39 e 8 mm, comparabili con quelli di Capodichino, con un solo giorno piovoso in 60 giorni dal 26 maggio al 25 luglio a fronte di un numero medio di giorni piovosi in giugno e luglio pari a 7.

Anche le elaborazioni dell’Isac Cnr confermano un’anomalia negativa delle precipitazioni in giugno di oltre il 50% rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 e mostrano una anomalia della temperatura media compresa fra 1,5 e oltre 2 °C rispetto al medesimo riferimento. Anche l’anomalia stagionale della primavera meteorologica 2017 (marzo,aprile e maggio) è fortemente negativa per la Campania, soprattutto nelle zone costiere con oltre il 50% di riduzione delle precipitazioni ed un aumento della temperatura media compreso fra 1,5 e 2,5 °C.

I dati brevemente richiamati si inquadrano in una anomalia a scala nazionale e continentale rilevata anche nel Climate Diagnostics Bulletin June 2017, dove sono riportate per macroaree geografiche le anomalie dei principali parametri meteorologici e l’andamento degli indici climatici. La temperatura dell’aria in giugno ha presentato valori anomali superiori in Italia di 2 -3 °C e in Francia e Spagna anche di 4-5 °C rispetto alla media 1980-2000, per il mare è stata osservata in giugno una anomalia positiva di temperatura di circa 1°C nel Mediterraneo Occidentale. L’anomalia negativa di precipitazione è stata invece limitata alla penisola italiana nel mese di giugno; i fenomeni osservati possono essere collegati ad un’anomalia positiva significativa del geopotenziale a 500hPa, nel giugno 2017, estesa dalla Spagna al Mar Nero con un campo di alta pressione in quota in grado di bloccare gli afflussi di aria umida.

Gli effetti di tale situazione si sono manifestati sul regime delle sorgenti a partire dalla primavera. Attualmente la situazione è particolarmente critica: le due principali sorgenti che alimentano il Sarno hanno subito una drastica riduzione delle portate: la sorgente di Santa Maria Lavorate ha attualmente una portata di circa 1.200 l/s a fronte di un valore storico medio misurato di 2.500 l/s, mentre la sorgente di Santa Maria la Foce è passata da una portata di 2.500 l/s a 0 a causa dell’abbassamento del livello della falda. Le sorgenti ai piedi dei monti del Matese, sia sul versante molisano che su quello campano hanno anch’esse subito una nettissima riduzione di portata: ad esempio la sorgente Torano, una delle più copiose, è passata da una portata di 2.000 ad una portata di 1.200 l/s. In Irpinia la sorgente di Cassano è passata da una  media di 2.300 l/s a  1.600 l/s.

Le previsioni meteorologiche a breve e medio termine per la Campania non lasciano pensare ad un cambiamento di scenario. Dopo isolati rovesci e temporali nella giornata del 26 luglio è in arrivo una ulteriore fase di aumento delle temperature su valori di 2-3°C più elevati delle medie stagionali nella prima decade di agosto con assenza di precipitazioni. Le previsioni del Servizio meteorologico dell’Aeronautica riportano per tutto il mese di agosto temperature più elevate della media e precipitazioni nella media.

Alla luce di quanto illustrato, a breve termine solo le buone pratiche individuali e collettive potranno contribuire alla tutela della quantità di risorsa idrica, mentre la risoluzione delle problematiche di siccità dipende dall’integrazione delle reti idriche e dalla riduzione delle perdite degli acquedotti che si attestano attualmente in Campania su valori elevati, complessivamente dell’ordine del 40% con un peggioramento dal 2008 al 2012 (fonte: Istat, Censimento delle acque  per uso civile-anno 2012). In un contesto spazio-temporale più ampio, solo politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici potranno ridurre la tendenza all’aumento della temperatura e migliorare la resilienza dei sistemi antropici alle mutazioni in atto.

Giuseppe Onorati – Arpa Campania – g.onorati@arpacampania.it

Siti di riferimento:

http://ww.meteoam.it/pubpage/6/20
http://www.arpae.it/index.asp?idlivello=120
http://edo.jrc.ec.europa.eu/edov2/php/index.php?id=1000#
https://www.politicheagricole.it/flex/FixedPages/Common/miepfy700_regioni.php/L/IT
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/CDB/
http://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html
http://www.meteoarpac.it

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